Le protesi sportive: l’innovazione tra sport e medicina
Quando lo sport e la medicina si uniscono, essi possono creare un connubio pressoché perfetto. Questo è il caso delle protesi sportive, un’innovazione che permette a tanti sportivi di continuare le loro attività sportive anche in caso di sfortunati incidenti. Le protesi sportive sono dispositivi progettati per sostituire un arto amputato o compromesso, in modo da consentire all’atleta di continuare a praticare sport a livello agonistico.
L’utilizzo di protesi sportive è un’innovazione relativamente recente, che ha avuto inizio negli anni ’80. Inizialmente, le protesi sportive erano relativamente semplici e limitate nelle loro prestazioni. Tuttavia, negli ultimi anni, grazie ai progressi della tecnologia e della medicina, le protesi sportive sono diventate sempre più sofisticate e performanti. Andiamo ora a scoprire i segreti di questa importante innovazione.
Che cosa sono le protesi sportive?
Riprendendo quanto detto dell’introduzione, diamo il contesto e parliamo di cosa sono le protesi sportive. Le protesi sportive sono dispositivi progettati per sostituire un arto amputato o compromesso, in modo da consentire all’atleta di continuare a praticare sport a livello agonistico.
Le protesi sportive sono realizzate con materiali leggeri e resistenti, come la fibra di carbonio, e sono progettate per garantire un movimento naturale e fluido. Sono inoltre dotate di sensori e sistemi elettronici che consentono di monitorare l’attività dell’atleta e di adattare le prestazioni della protesi in tempo reale. Un’innovazione totale, possiamo dire.
Parlando di protesi sportive, gli sportivi più appassionati si ricorderanno dell’impresa di Oscar Pistorius, l’atleta sudafricano amputato di entrambe le gambe che è riuscito a vincere ben due medaglie d’oro alle Olimpiadi di Londra 2012. Questo fa capire come questa innovazione permetta ad atleti amputati di ottenere risultati straordinari. C’è anche da dire, inoltre, che le protesi sportive stanno diventando sempre più sofisticate e performanti, grazie ai progressi, appunto, della tecnologia e della medicina.
Quali tipi di protesi esistenti?
Si può pensare che le protesi siano tutti uguali, o quantomeno che variano a seconda della zona del corpo. E invece ora vi sorprendiamo. Infatti, i tipi di protesi esistenti possono essere classificati in base a diversi criteri, tra cui la parte del corpo da sostituire, la tipologia di movimento che devono consentire e il materiale con cui sono realizzate. Analizziamo i tipi uno ad uno.
In base alla parte del corpo da sostituire, le protesi possono essere:
- Protesi di gamba. Sono le più comuni e possono essere utilizzate per sostituire una o entrambe le gambe. Possono essere di tipo statico, semi-dinamico o dinamico.
- Protesi di braccio. Possono essere utilizzate per sostituire una o entrambe le braccia. Possono essere di tipo statico, semi-dinamico o dinamico.
- Protesi di mano. Possono essere utilizzate per sostituire una o entrambe le mani. Possono essere di tipo statico, semi-dinamico o dinamico.
- Protesi di occhio. Possono essere utilizzate per sostituire un occhio. Possono essere di tipo estetico o funzionale.
In base alla tipologia di movimento, le protesi possono essere:
- Protesi statiche. Non consentono alcun movimento. Sono utilizzate principalmente per scopi estetici o per compensare la perdita di un arto.
- Protesi semi-dinamiche. Consentono un movimento limitato. Sono utilizzate principalmente per attività di base, come camminare o mangiare.
- Protesi dinamiche. Consentono un movimento completo e naturale. Sono utilizzate principalmente per attività sportive o professionali.
In base al materiale con cui sono realizzate, le protesi possono essere:
- Protesi metalliche. Sono le più resistenti e durevoli, ma possono essere anche le più pesanti.
- Protesi in materiale plastico. Sono più leggere e flessibili delle protesi metalliche, ma possono essere anche meno resistenti.
- Protesi in fibra di carbonio. Sono molto leggere e resistenti, ma possono essere anche costose.
Si può ben capire che la scelta del tipo di protesi più adatto dipende da diversi fattori, tra cui la parte del corpo da sostituire, le esigenze del paziente e le attività che desidera svolgere.
Quanto può durare una protesi?
Una domanda sicuramente non spontanea. La durata di una protesi dipende da diversi fattori, tra cui il tipo di protesi, il materiale con cui è realizzata, l’uso che se ne fa e la cura che si riserva alla protesi.
In generale, le protesi statiche hanno una durata più lunga rispetto alle protesi dinamiche. Le protesi metalliche sono più resistenti e durevoli rispetto alle protesi in materiale plastico o in fibra di carbonio. Le protesi utilizzate per attività sportive o professionali hanno una durata inferiore rispetto alle protesi utilizzate per attività di base, proprio perché vengono più sollecitate.
La durata di una protesi può variare da pochi mesi a diversi anni. In alcuni casi, è possibile che la protesi debba essere sostituita prima del previsto a causa di un guasto o di un danno.
Per dare un quadro generale, forniamo degli elementi che possono permettere una maggiore durate delle protesi:
- Utilizzare la protesi solo per le attività per cui è stata progettata
- Evitare di utilizzare la protesi in condizioni estreme, come ad esempio in presenza di temperature molto elevate o molto basse
- Proteggere la protesi da urti e cadute
- Seguire le istruzioni di manutenzione fornite dal fornitore della protesi
Va da sé che una corretta manutenzione della protesi può aiutare a prolungare la durata e a garantire il massimo comfort e funzionalità.
Quanto può costare una protesi per correre?
Come ultimo paragrafo, ci concentriamo sul costo delle protesi per correre. Dobbiamo dire che si tratta di un’informazione piuttosto curiosa. Il costo di una protesi per correre può variare a seconda di diversi fattori, tra cui il tipo di protesi, il materiale con cui è realizzata, le caratteristiche e le prestazioni.
In generale, le protesi per correre sono più costose delle protesi per camminare. Questo perché le protesi per correre devono essere più leggere e resistenti, e devono garantire un movimento fluido e naturale. Dall’altra parte, le protesi per correre possono costare da 5.000 a 20.000 euro o più.
Le protesi più costose sono quelle dotate di sistemi elettronici avanzati che consentono di controllare il movimento della protesi. Le più costose, quindi, risultano essere quelle in fibra di carbonio. In Italia, le protesi per correre sono coperte da alcune assicurazioni sanitarie. Anche se, comunque sia, il paziente può dover sostenere una parte del costo della protesi.